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La famiglia che vorresti. Come costruire una famiglia ricca di amore.

Autore:JOHN A. H UFFMAN JR.

Editore: E.P.A. Media

N. Pagine: 202

Già dal titolo molti diranno: “… Un altro libro sulla famiglia!” ed effettivamente è così, ciò nonostante in questo libro il pastore J. Huffman, attraverso l’esperienza personale e le testimonianze dei tanti accompagnamenti che ha seguito, aiuta ad interrogarsi su temi già noti, ma con pensieri nuovi; si possono accettare sfide lontane dal nostro modo di essere, battaglie che pensavamo ormai perse possono essere riprese in mano.
L’aspetto positivo di questo testo è che è estremamente vero e concreto, sfido chiunque lo legga a non ritrovarsi in almeno una delle questioni che analizza. L’Autore riesce a trasmettere il beneficio del vivere una relazione familiare sana attraverso gli insegnamenti biblici, ma non trascurando le difficoltà reali che ogni famiglia attraversa nel corso della propria vita. Ci sono almeno tre capitoli per cui sicuramente vale la pena di leggerlo:
cap.5, Come mantenere sana la sfera emotiva della tua famiglia.
Ognuno di noi ha dei bisogni emotivi basilari, bisogno di attenzioni personali, tenerezza, sensibilità e amore possono liberare nelle persone che amiamo gioia e pace nel momento in cui si diventa consapevoli del loro bisogno di ricevere attenzioni. Le nostre vite blande, imprigionate dalla routine, non ci esonerano dal pensare che le persone che ci vivono accanto hanno bisogno di vivere “avventure”. Cosa facciamo per animare le vite dei nostri figli, per esempio?
Impegniamoci a dare sicurezza ai nostri familiari, non siamo avari di riconoscimenti, tutti abbiamo il bisogno di sentirci delle persone speciali.
Cap. 7, A cosa somigliano dei genitori devoti.
Riassumere questo cap. sarebbe veramente una “censura” immeritata, chi è genitore capirà l’importanza di ogni punto trattato, ne voglio citare solo alcuni: un genitore devoto chiede aiuto per risolvere i suoi problemi, insegna la verità fin dall’infanzia, restituisce i figli a Dio, prega personalmente per i suoi figli e dimostra loro che i suoi genitori si amano.
Cap. 13, Quando finisce la luna di miele …comincia il matrimonio.
Questo è l’ultimo capitolo del libro e tira un po’ le somme evidenziando 3 punti importanti:
1) Il matrimonio oltrepassa l’idea romantica della relazione tra uomo e donna, prima di tutto i due coniugi devono essere l’uno il miglior amico dell’altra. L’amicizia è sapere che io posso essere amato ed essere accettato con le mie debolezze. Questo dovrebbe essere il matrimonio due persone che non sono uguali ma complementari.
2) Il matrimonio serve per crescere, è una relazione dinamica, la difficoltà nasce quando i presupposti iniziali di un rapporto cambiano, e cambiano perchè ognuno di noi cresce a diversa velocità. Nella relazione matrimoniale bisogna imparare ad avere la pazienza di aspettarsi.
3) Il matrimonio è destinato alla mutua sottomissione. Qui l’autore analizza i versetti di Ef. 5:21-23, arrivando alla evidente conclusione che ci vuole una reciproca sottomissione: “sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di Cristo”. La sottomissione reciproca è estranea al mondo moderno, viviamo spesso nelle false fantasie di una perpetua luna di miele, così proviamo disappunto quando nessuna relazione risponde alle nostre aspettative.
Insomma ognuno di noi ha nel proprio immaginario l’ideale di famiglia che vorrebbe costruire, belli,ricchi,cristiani e contenti, ora questo modello non esiste, è
un sogno statico, irrealizzabile praticamente, ma proprio attraverso gli insegnamenti di Dio si può lavorare per migliorare le nostre relazioni famigliari. In più Dio sa che siamo esseri sociali che non possono vivere da soli, Dio ha creato la famiglia dove ci sono dei legami di sangue e la chiesa che è la famiglia allargata, la famiglia di Dio e come tale ha la responsabilità di prendersi cura di ognuno come membro del proprio nucleo familiare. L’impegno a costruire una sana famiglia porterà frutto non solo al suo interno, ma sarà fonte di edificazione anche all’esterno.


Cinzia Bevini