Back

Troppo piccoli per essere ignorati. Perché i bambini sono il bene più prezioso.

Autore: W. STAFFORD, D. MERRILL  

Anno di pubblicazione: 2006

Editore: La Casa della Bibbia, Torino

N. Pagine: 305

Come dice lo stesso Stafford nella dedica al padre, questo libro è un viaggio attraverso la sua infanzia, “camminando” nei suoi ricordi e contemporaneamente riflettendo sul loro significato e la traccia lasciata alla sua persona. Stafford crebbe in un piccolo villaggio della Costa d’Avorio ben lontano dal mondo moderno, figlio di missionari evangelici. All’età di 14 anni, si trasferì insieme alla famiglia negli USA.


Il libro si divide in due parti principali:
– questo suo viaggio di ricordi africani, narrati in modo fluido e artistico donando risate spontanee ma anche momenti di lacrime e angoscia al lettore; – “il ritorno alla civiltà” (USA) che prosegue con le conclusioni del libro. In ogni pagina si respira il grande amore che l’autore prova per i bambini. Non si tratta affatto però di un libro sdolcinato. Diversamente dai tantissimi libri scritti sui bambini, chiaramente l’autore non si prefigge lo scopo di stillare un decalogo o delle regole per come trattarli. Ci tiene fortemente a ribadire il concetto che i bambini sono importanti, non solo perchè piccoli, fragili, impotenti ma perché in loro risiede la vera chiave per cambiare la società della quale fanno parte già oggi anche se nel nostro mondo si tende a collocarli solo nel domani. E’ vero che per i bambini l’oggi ha molto a che fare con il domani. Comunque, la predisposizione dei bambini riguardo al futuro è fortemente legata a quella che è la loro vita oggi. “Alimentare il senso di valore personale, e quindi la speranza ed i sogni per un futuro meraviglioso, è forse la responsabilità più grande di un adulto nella vita di un bambino.” Cambiare la vita di un bamino può volere dire cambiare la vita della sua famiglia e anche della società in cui vive.


Si tratta di un libro estremamente profondo, pieno di perle di saggezza. Molto concentrato su quella che è la missione di Stafford, non è comunque uno spazio pubblicitario dell’opera di Compassion. Sulle riflessioni, i due temi principali sono la povertà e gli abusi sui bambini, ma dalla lettura può trarre beneficio anche lo sceicco più ricco nel rapportarsi con suo figlio. L’autore respinge la divisione della società in categorie in base alle fasce d’età. Denuncia la grande solitudine dei bambini, degli adolescenti, come pure degli anziani, conseguenza di tale divisione. E in questo ha la sua responsabilità anche la chiesa. Incoraggia a vedere (come a Nielle, il villaggio dove trascorse la sua infanzia) la crescita in modo fluido, tutti possono fare qualcosa, possono avere delle responsabilità e la gioia di sentirsi utili! Fa un analisi della perpetuazione della povertà e degli abusi e come questi si possono combattere con grande realismo.


E’ un libro da avere assolutamente nella biblioteca di casa. Utile la lettura a tutti, a chi ha figli e a chi no, a chi lavora con i bambini ma anche a chi non lo fa (cambierà il modo di vederli e imparerà a conoscerli!). Bellissimo da portare in vacanza, la lettura è talmente piacevole da non stancare minimamente.


Hilda Mehmeti