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Convegno “L’Italia è una Repubblica: Laica!”

Il 2 Aprile scorso il Comitato Insegnanti Evangelici Italiani ha partecipato al Convegno dal titolo “L’Italia è una repubblica; laica! ”, organizzato a Roma dalla Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni.
L’argomento è stato trattato esaminando la situazione Italiana a sessant’anni dall’approvazione dell’articolo 7 della Costituzione e presentando una cospicua panoramica di questo periodo attraverso spunti molto interessanti.
Le relazioni avevano come titolo: “Sessant’anni di privilegi e libertà delle confessioni religiose (Sergio Lariccia, professore di diritto amministrativo ed ecclesiastico); “Il conflitto fra religioni e libertà religiosa” (Daniele Garrone, professore della facoltà di teologia Valdese); “I politici in ginocchio” (Federico Orlando, giornalista di “Europa”); “La scuola in appalto” (Antonia Baraldi Sani per il Comitato Scuola e Costituzione); “L’etica cattolica: disumana ed antimoderna” (professore Piergiorgio Donatelli).
Dal convegno è emersa l’influenza negativa del clericalismo in Italia ai fini dell’affermazione di una concreta laicità e come lo Stato non si attenga al suo valore di riferimento, la Costituzione , per l’applicazione della laicità nelle Istituzioni pubbliche. La classe politica non possiede più forti ideologie, mentre il cattolicesimo, malgrado il declino di un periodo, ha mantenuto salda l’ideologia dottrinale, avanzando in uno spazio carente di solide idee politiche. Nelle scuole pubbliche è evidente il potere educativo della chiesa cattolica a causa del Concordato dell’85 che in fondo non rappresenta una grande riforma, in quanto si presenta come una revisione priva di variazioni significative. Con esso il cattolicesimo non è più religione di Stato, ma l’art. 9 ne assicura l’insegnamento nella scuola pubblica. Il cattolicesimo con la sua egemonia e il suo linguaggio strumentale fa sì che la società non si proietti verso cambiamenti consistenti che si aprano ad un reale pluralismo (in una nota della CEI si afferma che ai fedeli cristiani non è possibile essere laici).
L’ultima relazione si è conclusa con la sottolineatura che si può essere impegnati nella ricerca di valori laici pur mantenendo salda la propria fede. A tale proposito è stato citato il CIEI (Comitato Insegnanti Evangelici Italiani), per le radicate convinzioni religiose tuttavia rispettose della laicità della sfera pubblica, e per gli interventi in difesa della stessa (reazione dell’associazione al progetto multimediale “Bibbia Educational” nella scuola statale patrocinato dal Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni).
Il convegno si è rivelato notevole per gli interventi dei relatori, per l’attenta analisi politico-sociale, per l’impegno di opporsi al rovinoso silenzio e alla deleteria passività nei confronti di una laicità lacunosa e mal funzionante. L’auspicio è che l’opposizione all’attuale sistema si concretizzi in altre iniziative in cui possano ritrovarsi realtà diverse per elaborare una rinnovata visione della laicità, esaminando più argomenti come l’educazione, la bioetica… e riconoscendo ad ogni posizione pari opportunità. Considerando che un’autentica laicità rende un Paese veramente libero, è fondamentale che a prescindere dalla propria appartenenza ideologica, ci si impegni ad aprire uno spazio per creare un tavolo della laicità dove più presenze possano esprimersi per realizzare modelli di laicità corretti ed onesti.


Per il Direttivo CIEI – Nunzia Lamarca – 21 marzo 2006