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L’Assemblea annuale del CIEI: Riformare l’insegnamento secondo la Scrittura.

Lo scorso 25 giugno si è tenuta a Bologna l’assemblea pubblica annuale del Comitato Insegnanti Evangelici in Italia, alla presenza di soci e ospiti interessati ai temi dell’educazione.
Il programma oltre all’assemblea dei soci prevedeva una serie di interventi tematici e discussioni libere e guidate. Dopo una breve presentazione della storia del CIEI e della sua visione del CIEI ben riassunta nella Dichiarazione programmatica del 2017, il primo intervento è stato tenuto dalla Presidente Lidia Goldoni sul tema Bibbia e pedagogia. Riconoscere la chiamata scientifica dell’uomo ci spinge ad avanzare nella conoscenza e nella vocazione professionale dell’insegnante per la Gloria di Dio. L’incoraggiamento a studiare e riformare il modo di intendere l’educazione, a partire dalla Scrittura, elaborando una risposta evangelica alla pedagogia, è stato molto chiaro.
La discussione successiva si è soffermata sulle prove quotidiane della pratica scolastica, che va vissuta in modo profetico, regale e sacerdotale, senza cadere nella disillusione e nello scoraggiamento. Le difficoltà del ‘già e non ancora’ nel mondo della scuola non devono oscurare né fermare l’impegno a ripensare la nostra professione a partire da basi bibliche.
L’intervento di Lucia Stelluti su Bibbia e scuola cristiana è stato una risposta incoraggiante in questa direzione. Nel contesto della scuola pubblica non possono esistere le regole del patto divino e l’insegnate svolge il suo compito regale nella consapevolezza che i risultati non si vedranno subito, che il prezzo da pagare è alto ma che, nonostante ciò, Cristo Regna ora. In questa visione del già e non ancora ed attraverso la relazione creazione/caduta/redenzione/restaurazione l’insegnante può seguire la doppia vocazione di essere luce nel mondo caduto e nel medesimo tempo perseguire lo scopo di rifondare l’educazione grazie all’opera redentrice di Cristo. Un’opera complessa, che ha anche chiamate specifiche, ma che resta da perseguire per la Gloria di Dio. Pensare ad una scuola evangelica può sembrare esclusivista, un modo per isolarsi o per nascondersi dal mondo; tuttavia, non è così. Come cristiani siamo chiamati da Dio a costruire una pedagogia nuova, che risponda ai bisogni della società senza creare delle bolle in cui nascondersi, ma influenzando ciò che c’è attorno.
In conclusione, una conversazione guidata dal titolo “L’insegnante cristiano nella scuola pubblica” ci ha ricordato come la scuola italiana sia esposta a contraddizioni quotidiane, dove cattolicesimo e relativismo cobelligerano nell’appiattire l’opera del Salvatore. Gli insegnanti evangelici combattono su un fronte rovente nel quale satana manifesta tutta la sua astuzia nel raggirare le menti, ma dove Gesù è già Sovrano. Come CIEI, ad esempio, riconosciamo che la soluzione dell’ora alternativa (in tutte le sue opzioni) resta sempre una soluzione di compromesso. Perciò è stato ribadito, in alleanza con il popolo di Dio (AEI), l’impegno in favore della laicità della scuola pubblica in vista di un cambiamento del sistema (una legge sulla libertà religiosa e sul pluralismo educativo) che riconosca che l’insegnamento della religione non è appannaggio dello Stato e che il pluralismo religioso è la condizione necessaria affinché altre visioni del mondo possano contribuire allo sviluppo dell’educazione in Italia.
La presenza di genitori tra gli ospiti ha confermato l’urgenza e la necessità del loro coinvolgimento nel sostenere questa visione, ed è stata l’occasione per presentare e rilanciare il seminario per le chiese locali “Famiglie che educano”, così come le altre risorse messe a disposizione delle famiglie affinché coltivino una sana e responsabile interazione con il mondo della scuola.

Comitato Insegnanti Evangelici Italiani – 5 luglio 2022