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Un grave attentato alla libertà.

“I pericoli del creazionismo nell’ambito dell’educazione”, è il titolo del documento (in discussione
fin dallo scorso giugno) che il Parlamento europeo ha approvato (con 48 voti favorevoli e 25
contrari) il 4 ottobre 2007. Con questo atto, il Consiglio d’Europa attacca le posizioni creazioniste,
tra cui quella del “disegno intelligente”, e promuove l’evoluzionismo a dogma indiscutibile e
fondamentale della Comunità europea.
In tal modo, si vorrebbe impedire che nelle scuole d’Europa, oltre, o in alternativa alla teoria
evoluzionista, si insegnino altre teorie che si richiamano alla tradizione giudeocristiana della
creazione. Le motivazioni sono illustrate dalla seguente inqualificabile affermazione: “L’assemblea
parlamentare è preoccupata per i possibili effetti deleteri della diffusione delle teorie creazioniste
nell’ambito del nostro sistema d’istruzione e intorno alle conseguenze che potrebbero avere per le
nostre democrazie. Se non stiamo attenti, il creazionismo potrebbe divenire una minaccia per i
diritti umani, che per il Consiglio d’Europa costituiscono una questione chiave» (Doc. 11297, A.1).
La cosa è davvero paradossale: è proprio in nome dei diritti umani che viene violato un diritto
fondamentale! Ci tocca ricordare a chi dovrebbe esserne garante, che la libertà di pensiero e di
espressione è una libertà fondamentale riconosciuta dalla Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo e sancita dallo stesso consiglio d’Europa con la Convenzione Europea per la
salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, e che infine rappresenta un principio
cardine della nostra Costituzione (Artt. 21 e 33).
Se una teoria non minaccia la legge e l’ordine pubblico, gli scienziati, gli studenti e tutti gli
interessati dovrebbero essere liberi di esaminarla e di arrivare alle loro conclusioni, e non c’è alcuna
evidenza che il creazionismo sia un pericolo per la società.
In un regime democratico la libertà dei cittadini è tutelata dagli abusi di chi vuole imporre dogmi
secolari o religiosi. Al contrario, il Consiglio d’Europa vorrebbe decretare qual sia la teoria “giusta”
addirittura a suon di maggioranza!
Allora, chi sta ledendo i diritti umani è proprio il Consiglio d’Europa con questo attacco al diritto
umano di dissentire dall’evoluzionismo e di non cedere alle imposizioni di una qualsiasi
maggioranza.
È anche oltremodo assurdo sostenere che credere all’esistenza di un Creatore razionale, di un Essere
intelligente che ha dato vita a tutto ciò che esiste, costituisca una minaccia per i diritti umani,
mentre attribuire l’esistenza della vita umana al lungo e casuale processo che ha consacrato il
trionfo dei forti (“i più adatti”) sui deboli dovrebbe garantire la tutela dei medesimi diritti.
Bisogna inoltre respingere la calunnia che i creazionisti rigetterebbero la scienza. Anzi, è proprio
l’assunzione e il corretto uso delle ricerche scientifiche teoriche e pratiche più avanzate a permettere
al movimento creazionista del “disegno intelligente” di muovere le accuse più demolitrici al
Darwinismo.
Il documento recita ancora: «Vi è il rischio concreto che si introduca nella mente dei nostri bambini
una seria confusione tra ciò che ha a che fare con le convinzioni, credenze e ideali, e ciò che
riguarda la scienza…” (Ibidem, A.6).
Noi crediamo invece che sia più serio il rischio del totalitarismo darwinista, e riaffermiamo che,
tanto l’evoluzionismo quanto il disegno intelligente del creazionismo possono e devono avere
cittadinanza nella scuola allo stesso titolo, ossia come teorie scientifiche che (come tutte le scienze)
sono radicate in presupposti pre-logici e a-scientifici non dimostrabili, presupposti che
comprendono aspettative, credenze e ideali dello scienziato.
Credere diversamente alla neutralità della scienza (come si deduce dal documento citato) significa
affidarsi a uno scientismo ormai sorpassato dagli ultimi sviluppi della conoscenza.
Perciò, tutte le teorie scientifiche dovrebbero nutrire una sana modestia nei confronti di se stesse e
aprirsi al continuo confronto e alla continua revisione delle proprie acquisizioni.
L’educazione dei bambini e dei giovani non deve tramutarsi in indottrinamento e il dibattito finora
aperto sulle questioni controverse deve rimanere aperto.
Il Comitato Insegnanti Evangelici Italiani si associa a quanti hanno espresso il loro dissenso contro
il grave atto del Consiglio d’Europa e invita genitori, insegnanti, e coloro che hanno a cuore il
futuro nostro e delle giovani generazioni a mobilitare le proprie risorse per la difesa delle libertà
fondamentali: di coscienza, di pensiero, di parola, di opinione, di religione, di insegnamento.

Il Comitato Insegnanti Evangelici Italiani – 10 0ttobre 2007