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Il CIEI sostiene l’Alleanza Evangelica nella lotta per la libertà religiosa.

Un saluto alla manifestazione dagli Insegnanti Evangelici.

La scuola è un osservatorio privilegiato sullo stato della libertà in Italia.

Tre brevi osservazioni.

 

  1. Libertà è una parola che si coniuga al plurale, le libertà o sono per tutti o non ce n’è per nessuno.

Nella scuola ci può essere libertà solo a condizione di rispettare il pluralismo culturale, le numerose diversità, non soltanto etniche, anche la cd. italianità oggi si articola al plurale, in molteplici scelte culturali e religiose, non è più solo “cattolica o laica” (Art. 3 Cost. ).

 

  1. Libertà non è privilegio.

Dove c’è privilegio per qualcuno, c’è discriminazione per gli altri. Nella scuola chi non si uniforma alla religione cattolica (che non è religione di stato, nonostante goda dei contributi pubblici ) è discriminato – come dire – “d’ufficio”. Nei confronti degli alunni, degli insegnanti e dei cittadini non cattolici la discriminazione è la normale prassi, nonostante le innumerevoli proteste (Art. 8 Cost.).

 

  1. Libertà di religione fa rima con laicità delle istituzioni.

La scuola è un’istituzione pubblica, noi non chiediamo di partecipare alla spartizione della torta, non vogliamo una fetta d’insegnamento evangelico, chiediamo invece di estromettere le cattedre di religione dalla scuola, e di lasciarle alle istituzioni deputate: le famiglie, le chiese, gli istituti teologici (Artt. 33 e 34 Cost.).

Il Direttivo del CIEI – 21 giugno 20120