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Umanesimo o Cristianesimo. Quale progetto educativo per il futuro?

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Come Comitato Insegnanti Evangelici in Italia, facciamo giungere il nostro ringraziamento ai Rappresentanti delle religioni mondali per il Saluto rivoltoci in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti e firmato durante l’incontro svoltosi in Vaticano dal titolo «Religioni ed educazione: verso il Patto educativo globale». Desideriamo rispondere ad esso permettendoci di esprimere la nostra personale posizione sul progetto in questione che stiamo seguendo con grande attenzione e che ci interpella personalmente.

Riteniamo, infatti, che l’educazione sia un tema di assoluta importanza che deve essere sempre posto al centro dell’agenda dei governi internazionali, a partire dall’Italia. Siamo pienamente d’accordo con il bisogno che le nazioni hanno di attribuire maggior valore al compito sociale che gli insegnanti e gli educatori svolgono per il bene e la crescita delle nostre comunità. Per questi motivi preghiamo costantemente per le nostre autorità, le sollecitiamo con dichiarazioni ed inviti sui temi dell’educazione in generale e dell’istruzione nello specifico e ci impegniamo in prima persona a svolgere con impegno, amore e responsabilità il compito che in qualità d’insegnanti ci è affidato per delega dalle famiglie, cioè l’istruzione delle giovani generazioni.

Desideriamo però anche esprimere le perplessità che questo progetto fa sorgere. Il Patto Educativo Globale ci chiede di: – sostenere la costruzione di un’educazione unica, che abbia come fine un Nuovo Umanesimo planetario, che pone al centro l’uomo quale fonte e agente primario del cambiamento del cuore e delle azioni e che di conseguenza miri alla salvezza del genere umano e del suo mondo. – anche se riconosce l’importanza della spiritualità umana, come sentimento generale della necessità di cercare Dio e la sua guida, ci chiede però di porre Dio e gli idoli sullo stesso piano, e di riconoscere ogni religione come una via possibile per giungere a Dio. – in nome di una fratellanza universale, ci chiede di prescindere dalla nostra specifica visione del mondo per abbracciarne una unica e omologante: quella del magistero cattolico, chiaramente esposta nelle esortazioni apostoliche, nelle encicliche papali e nei Concili, e alle quali i messaggi e gli inviti del papa e il Vademecum per il Patto con l’Instrumentum Laboris fanno esplicito e costante riferimento (si veda le citate Vangeli Gaudium, Laudato Sì, Fratelli tutti). – di abbandonare la visione dell’educazione cristiana che la fede biblica nella sua interezza ci offre e che dalla chiesa primitiva in poi è stata tramandata per appoggiare la nuova “sana antropologia” di cui il pontefice si fa portavoce. – di considerare le nostre istituzioni educative come “un <<cantiere>> aperto per la costruzione di un umanesimo della fraternità”1, e ad affermare che “Insieme, è la parola che tutto salva e tutto compie”(2) – di affermare che una vera e completa educazione del cuore e delle mani, che porti fratellanza, pace e giustizia sia possibile a partire dagli sforzi umani e a prescindere dall’opera di grazia che solo Cristo può compiere.

Affermiamo perciò di: – contestare le motivazioni, la visione e gli obiettivi di questo Patto educativo, al quale non possiamo e non vogliamo aderire perché in coscienza, davanti a Dio, riteniamo che esso svilisca la visione dell’educazione biblica di cui siamo portatori, la corrompa e la svuoti di ogni suo significato, rendendola di fatto qualcosa di diverso e incomunicabile.
– interrogarci sull’affermazione secondo la quale “dalla qualità degli insegnanti e degli educatori dipende il futuro dell’umanità”. Pur essendo perfettamente consapevoli che il nostro lavoro implica da parte nostra grande responsabilità, professionalità, formazione e soprattutto visione, siamo anche consapevoli che mentre svolgiamo questo ruolo il nostro impegno è complementare a quello di altri (in primo luogo dei genitori) e in ultima analisi sempre secondo e subordinato all’opera che Dio, in Cristo, compie sovranamente per preparare il futuro dell’Umanità. Questa certezza di fede è anche la nostra speranza che ci permette di compiere il nostro dovere anche nelle situazioni più ardue e di fronte alle sfide più dure.
Desideriamo perciò riaffermare il ruolo fondamentale che Dio stesso ha dato all’educazione dell’uomo, non lasciandoci privi della Sua rivelazione e conoscenza: Egli per primo è un Dio che educa e ci invita a educare altri affinché riconoscano la Sua Signoria e vedano la Sua gloria.
Ricordiamo che: – il compito primario nell’educazione dei figli è affidato da Dio ai genitori, la cui responsabilità e libertà educativa deve essere sempre garantita, promossa e sostenuta, senza discriminazione e nel rispetto della loro specifica visione del mondo; – che il compito educativo è un compito di natura globale, che tocca l’uomo nella sua interezza (corpo, mente, spirito) e che in questo compito molti soggetti sono coinvolti con responsabilità diverse ma sempre complementari. – il compito educativo della chiesa è quello di fare discepoli di Cristo che conoscano tutto ciò che Egli ha insegnato affinché lo mettano in pratica. – il dovere delle istituzioni educative pubbliche è di essere luoghi di pluralismo in cui le idee si confrontano e si scontrano in modo libero e civile, non violento, senza discriminazioni, ingerenze o favoritismi per nessuno. – la libertà dell’insegnamento di coloro che istruiscono ad ogni livello deve essere garantita, nel rispetto della dignità altrui e delle scelte educative delle famiglie; – il dovere dei governi è di lavorare per garantire, spazi, tempi, luoghi, risorse e possibilità equi affinché ognuno dei soggetti coinvolti abbia la libertà necessaria per educare, nei modi e con i mezzi che ritiene più opportuni in accordo con la propria visione del mondo.
Ribadiamo il nostro deciso impegno, come Insegnanti Evangelici, per un’educazione integra e integrale delle presenti e future generazioni, la quale: – riconosca le responsabilità di ogni soggetto coinvolto nella relazione educativa; – abbia il coraggio di porre le sue fondamenta pedagogiche a partire da Dio e dalla verità della Scrittura; – inviti tutti gli uomini a conoscere il mondo di Dio per farlo crescere e prendersene cura secondo il mandato che Egli stesso ci ha affidato alla creazione;
– invita a conoscere il solo vero Dio Uno e Trino, Creatore e Redentore dell’uomo e della donna e del mondo intero.
Richiamiamo infine tutti gli evangelici, in primo luogo i genitori, gli insegnanti e gli accademici:
– a esercitare un sano discernimento morale, intellettuale e spirituale di fronte ai tentativi umani di omologare e diluire la visione del mondo biblica;
– di esercitare un ruolo di vigilanza e responsabilità nei propri contesti di lavoro e nelle proprie istituzioni educative, nei propri ruoli di rappresentanza del popolo evangelico, così da promuovere un vero confronto e un sano pluralismo in cui tutte le visioni pedagogiche, compresa quella biblica, siano espresse e soppesate sulla base dei loro principi distintivi e fondamentali;
– di essere promotori di servizi, attività, confronti, formazione, ricerca nelle quali la visione dell’educazione biblica sia espressa, sperimentata e vissuta per il bene di tutti. Sollecitiamo i nostri colleghi europei e nel mondo ad unirsi a noi nel dare una risposta coerente con l’Evangelo all’invito che ci è stato rivolto di aderire al Patto Educativo Globale, per l’onore e la gloria di Cristo.


Il Comitato Insegnanti Evangelici in Italia Ferrara – ottobre 2021

(1) Saluto agli insegnanti ed educatori in occasione della loro Giornata mondiale, RELIGIONS AND EDUCATION: TOWARDS A GLOBAL COMPACT ON EDUCATION, Meeting of the Representatives of Religions, città del Vaticano, 5 Ottobre 202, https://www.educationglobalcompact.org/resources/Risorse/5+ottobre+2021/saluto-agli-insegnanti-ita-51021.pdf
(2) Vademecum, Instrumentum Laboris p.29, https://www.educationglobalcompact.org/resources/Risorse/vademecum-italiano.pdf.