Questioni aperte: la laicità
Il Comitato Insegnanti Evangelici Italiani (CIEI), oltre alle consuete attività (pronunciamenti pubblici, lettere aperte, interventi radiofonici, conferenze, articoli e collaborazioni con varie riviste cristiane), è impegnato da alcuni anni, insieme alle chiese e alle realtà religiose più avvertite, nella battaglia per la laicità delle istituzioni, tra cui la scuola statale. La laicità è un punto di convergenza tra tre fattori: il rispetto del pluralismo sociale, la possibilità per tutti di partecipare alla vita pubblica con la propria specificità, e il pari trattamento da parte dello Stato nei confronti di tutte le componenti della società. Il problema della laicità in Italia dipende dalla mancanza di una cultura del pluralismo, che è una tara tipicamente nostrana. Le ragioni affondano le radici nella storia. La presenza millenaria, sul territorio italiano, della sede pontificia, il fatto che la Riforma ha solo sfiorato la realtà sociale e culturale del nostro paese, la Controriforma cattolica e la conseguente forte egemonia del cattolicesimo in tutti gli ambiti, l’assetto istituzionale che vede uno stato (il Vaticano) nello Stato Italiano, di conseguenza una legislazione ancora arretrata in materia di libertà religiosa, una presenza evangelica debole e poco incisiva. In passato tutto ciò ha impedito che si sviluppasse quella cultura protestante che negli altri paesi ha promosso il riconoscimento del pluralismo. In particolare, la Costituzione italiana tratta in modo diversificato i diversi soggetti religiosi. Da questa disparità consegue, ad esempio, un privilegio della Chiesa cattolica nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, nelle forme di finanziamento pubblico, nell’accesso ai mezzi d’informazione di massa, nella presenza dei segni del cattolicesimo nella vita pubblica e sociale. Inoltre in Italia c’è una scadente cultura della laicità, sia da parte cattolica sia da parte laica. Per il cattolicesimo, la laicità è sempre subita, mai promossa, a causa della contraddizione interna del cattolicesimo in cui chiesa e stato sono confusi. Da una parte della cultura laica c’è acquiescenza, sudditanza nei confronti dalla presenza cattolica, dall’altra parte c’è un laicismo acritico. Gli evangelici negli anni passati non hanno avuto sempre una chiara identità e non hanno maturato una loro idea di laicità, allineandosi alle posizioni prevalenti ora degli uni ora degli altri, e finendo per essere culturalmente emarginati e insignificanti. Oggi le cose stanno cambiando. Mentre una parte dei protestanti si riconosce nella F.C.E.I. (valdesi, luterani, battisti e metodisti), che ricalca in sostanza le posizioni laiciste, avendo rinunciato a connotarsi con una precisa identità cristiana, gli evangelicali che si riconoscono nell’A.E.I (collegata all’Alleanza Evangelica Europea – EEA – e a livello internazionale, all’Alleanza Evangelica Mondiale – WEA), tra i quali si colloca anche il CIEI, hanno rinnovato la loro adesione ai principi della Riforma e connotato in modo chiaro la loro identità per essere cristiani veramente incisivi nella realtà sociale e culturale, ad esempio rielaborando l’idea di laicità a partire da principi riformati (come il principio della sovranità delle sfere), rilanciandola nel dibattito pubblico e schierandosi a fianco di quanti intendono portare avanti una battaglia per il rinnovamento culturale e istituzionale in Italia. In conclusione, il CIEI, in nome di una reale laicità, incoraggia le varie confessioni religiose a resistere alla tentazione di reclamare spazi pubblici privilegiati in vista dell’insegnamento religioso, e, secondo le possibilità, a creare piuttosto delle strutture proprie, il cui curricolo scolastico ne rifletta l’identità confessionale e teologica. Sollecita, inoltre, la chiesa in Italia ad avviare un ripensamento complessivo del tema dell’educazione su basi bibliche. Auspica una presenza significativa dei genitori evangelici nella scuola statale e la creazione sia di associazioni evangeliche di genitori e insegnanti, sia di strutture educative evangeliche, simili ad altre già presenti e operanti in altri paesi.